Non sono una
grande esperta nel settore, ma ho una cara amica che mi da buoni consigli.
Tutti i tessuti,
prima di essere tagliati, vanno lasciati in ammollo solo con acqua per togliere
l’amido, si lasciano asciugare in un luogo ombreggiato e si ripiegano con gran
cura, anche la tela aida o i tessuti da ricamo come canovacci etc. devono avere
lo stesso trattamento.
Se non si fa, il
tessuto potrebbe, una volta n tagliato, restringersi e le cuciture verrebbero male.
L’amido contenuto
infatti, sfalserebbe le misure per il taglio.
Ma come
conservarli una volta realizzati tutti i nostri bei ricami?
Col tempo tutti i
tessuti, colorati o bianchi, ingialliscono, anche quelli conservati con cura.
Il fatto è che una
volta lavati e riposti, inevitabilmente succede che macchie gialle o di muffa
si facciano su più parti di tessuto.
Sembra che sia il
lavaggio la causa principale, se avete avuto in eredità un bel completo letto,
una tovaglia, o un ricamo, non lavatelo, il giallo si farà lo stesso, ma ci
vorranno più anni.
Ma anche la
stiratura gioca un ruolo abbastanza importante nella formazione delle macchie.
Si potrebbe optare
per le buste sottovuoto, in questo modo passerebbe meno ossigeno e il capo si
mantiene abbastanza pulito.
Se invece volete
riporlo in un cassetto, evitate di metterci profumi, i capi bianchi divideteli
da quelli colorati, e tra un capo e l’altro potreste metterci della carta
velina bianca, oppure, se avete un vecchio lenzuolo di vero cotone, avvolgercelo
dentro.
Le nonne e le
mamme usavano la naftalina per conservarle, ma anche loro ormai hanno capito
che è solo dannoso per la nostra salute, non usateli più, le tarme hanno di
meglio da fare che tarlare i nostri tessuti.
Un altro
consiglio, che personalmente, dopo tante vicissitudini, ho attuato, usate anche
i capi più preziosi, non conservate, la vita è troppo breve per accumulare o
conservare ai figli, ho visto vecchie lenzuola ricamate a mano, lavorate ai
ferri, veri e propri capolavori non usati, sostituiti e preferiti (anche da noi
stesse) dalle“giornaliere” più comode di sicuro, ma che non hanno niente a che
vedere con il cotone o il lino di una volta.
La qualità e la
bellezza hanno lasciato il posto ad economiche pezze che noi chiamiamo
lenzuola, fodere, cuscini e copri divani, molte volte sintetiche che fanno anche
male agli allergici.
Amiche della mia
generazione o poco più, hanno fatto “debiti” per comprare il corredo alle
proprie figlie, che poi non si sono neanche portate a casa propria perché “sorpassate”,
quindi, perché non godercele noi e nostro marito? Sfoggiando un arredo classico
ed unico di sicuro, faremo non solo bella figura con le amiche ma eviteremo
inutili accumuli che di certo, se non sei un faraone o giù di li, non te li
puoi portare con te.
Lo so che a molti
rizzeranno i capelli, però penso che, usare qualcosa che qualcun altro ha
realizzato per noi, sia un modo per onorare la sua memoria o se abbiamo la
fortuna che sia ancora viva, dimostrarle che ci è piaciuto il suo duro lavoro,
se invece lo abbiamo fatto noi, sarebbe ancora di più una gran bella
soddisfazione.
Daggry
Daggry
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