consigli per dipingere su vetro




Molti neanche si avvicinano all'arte del vetro pensando che sia una tecnica adatta solo agli artisti più promettenti.
E in effetti è così anche se qualche piccolo lavoretto lo possiamo fare anche noi.
Gli occorrenti sono pochi ma fondamentali, prima di tutto i colori per il vetro, oggi giorno non è come quando andavo a scuola e ti salassavano con una singola boccettina, allora ceravo di risparmiare su tutto, ma i professori esigevano giustamente determinati materiali che ci dividevamo tra amici.
Nei negozi di hobbistica si vendono anche piccole confezioni da 5 o 6 boccettine intorno ai 5,00€.
Poi avete bisogno di alcool puro (quello per disinfettare e che si trova nei supermercati e costa € 1,00, non prendete quello profumato però, non serve per pulire i pennelli.


Con l’alcool potete anche diluire i colori.
Poi ci sono i pennelli di varie misure, un pezzo di vetro su cui dipingere (anche i pico-glass per fotografie andranno bene), e il filo di piombo.
Per chi non sa proprio niente di pittura su vetro, nei negozi specializzati dovete chiedere proprio del “filo di piombo” o “pasta al piombo” come lo chiamano gli esperti.
Purtroppo in questa tecnica non si possono sostituire i materiali, perciò usarla risulta più cara delle altre.
Il filo di piombo si trova in diversi colori tra cui il classico nero, oro e argento e costa circa 6,00€, si trova in tubetto con un cappuccio lungo e sottilissimo.
Usarlo è la cosa più complicata che esista, perché alla fine il polso ti si sloga anche se hai molta pratica.
Scherzi a parte, non è facile maneggiarlo, perché per ottenere un buon risultato bisogna essere precisi, non sbavare e non spezzarlo né creare dei rigonfiamenti.
Un buon lavoro consiste in un decorazione lineare, deve risultare continuo come se fosse stato applicata da una  macchina.
A scuola una delle mie migliori amiche era formidabile!!!.
Io me la cavavo, ma ancora oggi ne combino di pasticci!!!!.
la difficoltà a mio avviso sta tutta li, nel filo di piombo.
Ma superato questo, il resto è semplice.
Per le prime volte fate piccoli lavori su vetri non costosi, stampatevi un immagine dai tratti decisi e chiusi, semplice, in bianco e nero.
Attenzione alle immagini complicate, piacciono a tutti, ma i contorni risulteranno complicati. Poiché il filo di piombo deve avere una sua linearità, non si può incrociare troppo.
Attaccate bene sul retro la vostra immagine, e cominciate a usare il filo di piombo.
Se avete sbagliato, non provate a toglierlo subito con uno straccetto o ovatta, si sporcherebbe solo il vetro sotto, aspettate che si asciughi, e con un unghia toglietelo, vedrete che si sfilerà subito solo quello che vorrete togliere.
Una volta finito, fatelo asciugare molto bene un paio di giorni. Se non è asciugato bene non si può passare il colore.
Dopo aver ottenuto il vostro negativo, potete anche togliere il foglio da dietro e cominciare a pitturare.
Vi domanderete, a che serve il filo di piombo?
Il colore per il vetro è molto diluito, acquoso, si può anche usare “nudo”, a pennellate fluide come fosse un acquerello, (realizzai un bel lavoro per la scuola, gli occhi di una ninfa attorniata da tantissimi fiori e frutta, ma ahimè non lo trovo più!), ma se volete un effetto vetrata lo dovete usare.
E il colore va messo dentro gli spazi ottenuti con il filo.
Cercate di non mischiate i colori, si può fare ma cercate di usarli puri, se proprio volete farlo per esempio per la pelle, avvicinateli delicatamente.
Abbondate, ma non sbordate dai contorni.
In commercio si trovano i più comuni colori che vanno bene sia per vetrate che per altri lavoretti su vetro, cristallo, bottiglie etc.. sono trasparenti (che fanno passare la luce) ed hanno una buona tenuta e quelli coprenti (che sono più degli smalti coprenti che non fanno passare la luce) ma entrambi danno un risultato lucido e d’effetto. Qualcuno usa anche il colore per ceramica a freddo.
I supporti sono tutti ciò che è vetro e cristallo, da bottiglie di recupero a bicchieri, specchi, pico-glass, vetri con cornici, boccioni di vino etc. negli anni ’70 era di gran moda decorare le bottiglie e i bicchieri in tutta Europa.
Se col tempo la polvere si accumula, il lavoro va pulito solo con un panno morbido, no ovatta e detersivi. Se proprio è tanto impolverato passatelo velocemente sotto l’acqua e asciugatelo delicatamente (è preferibile non farlo mai) il colore tiene perché è a base d’alcool ma c’è il filo di piombo, non si sa mai.
Un ultima curiosità, esiste la tecnica della raschiatura che ho usato assai poco fin ora.
Per chi la sa realizzare è molto suggestiva, consiste nel coprire con un unico colore di fondo, aspettare che questi si asciughi bene e poi con un raschietto sottile o le punte per incisione elettriche, per ottenere il disegno si elimina il colore in eccesso, se si creano errori si ripassa col colore di fondo.
Sembra facile ma è abbastanza complesso, magari qualche volta ne faccio uno. Fare attenzione a non graffiare sotto il vetro. Questa tecnica è adatta soprattutto per le lampade perché una volta accese si vedrà tutta la bellezza del lavoro.
Di seguito vi do qualche suggerimento realizzare questa tecnica, i disegni li ha realizzati Sabina Simone mentre la grafica è mia.













  Per pulire i pennelli usate solo alcool puro, no acqua, una volta si usava l’acqua ragia, ma fa male, è pericolosissimo, vi rovina le mani ed è dannoso anche per l’ambiente. Lavorate quindi in un ambiente areato o fuori  casa.
Se volete qualche altro consiglio, farmi vedere i vostri lavori, contattatemi anche per e-mail daggryfaidate@gmail.com.
Daggry.

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