Bambola di stoffa
bambola vichinga Slava |
Questa bambola è stata regalata alla nostra brava
Daggry scrittrice che se n’è subito innamorata.
È stata realizzata tenendo conto di come vestivano
in battaglia i vichinghi.
Questa bambolina è stata realizzata
con materiali di riciclo e accostandosi il più possibile a ciò che realmente
indossavano i vichinghi in battaglia.
Panno lenci per il pantalone, i
calzettoni, il mantello esterno, un vecchio guanto di cuoio per gli scarponi, la casacca e la lana interna del mantello, stringhe di cuoio di una vecchia borsa.
Per la presenza della cotta di
maglia, dell’elmo e della spada la nostra Svala proveniva da una ricca e nobile
famiglia.
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Viking dukke |
La nostra Svala ha una grossa treccia di capelli realizzati con lana rossa.
Non potevano mancare l'elmo, lo scudo e la spada (per la loro realizzazione vedi gli altri post).
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Sopra il pantalone indossavano caldi calzettoni
di lana allacciati con delle cinghia di cuoio
Le scarpe erano per lo più
di cuoio imbottite di lana all'interno, le abbiamo ricavate da un
vecchio guanto di cuoio.
Sotto la cotta di maglia, per ripararsi dal freddo indossavano una calda camicia di cuoio imbottita al suo interno con la lana. |
cotta di maglia |
filo laminato per cotta di maglia |
Sopra la camicia di cuoio i più ricchi potevano indossare per proteggersi una cotta di maglia che abbiamo realizzato con uncinetto e laminato.
i capelli sono stati realizzati con la lana |
visit on Youtube Cloth dolls
per realizzare lo scudo chicca qui scudo vichingo
per realizzare la spada clicca qui spada vichinga
per realizzare l'elmo clicca qui elmo vichingo
L’avete mai vista una nave vichinga da vicino? Noi
si, al Vikingskiphuset di Bygdøy, ad Oslo, (dal centro
ci si arriva con pullman n°30 o con una barca dal Brygge che è il porto ), possiamo
affermare che si, sono davvero enormi e finemente intarsiate a mano.
Vikingskiphuset |
Due sono le più grandi, quella di Oseberg costruita nel’820 d. C. circa e in
seguito utilizzata per la sepoltura di due nobili donne, e quella di Gokstad lunga 24 metri e
ritrovata nel 1880circa in una fattoria
a Gokstad (da cui prende il nome) A Vestfold e risale all’890 d.C., difficile
se non impossibile dire quale sia la più bella
Il museo è un’enorme e lunga sala ad un solo piano, spartana, bianca, con due o più sedie, per i pigroni.
Oltre alle navi ci sono anche altri ritrovamenti
di ossa umane e utensili usati in quel periodo nei villaggi vichinghi, tanti
piccoli oggetti d’uso quotidiano, tutto rigorosamente chiuso in teche per
preservarli .
Ci sono soltanto due piccole loggette ai lati
della sala che vi fanno ammirare dall’alto la bellezza delle navi vichinghe.
Semplice, abbastanza economico ma di grande
effetto per chi è appassionato come la nostra Daggry scrittrice della cultura del
Nord Europea.
Nulla di più interessante per conoscere la
cultura di un popolo che visitare i loro
musei.
La bravura dei maestri d’ascia è indubbia e a vederle
da vicino non stupisce di come le navi vichinghe siano riuscite ad arrivare fin in America.
Davvero spettacolari.
Daggry
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