i terrarium sono molto belli e decorativi, ci sono due tipi, il terrario chiuso che ospita piante tropicali che hanno bisogno di umidità e terrai aperti che possono ospitare o le piante succulente e tutte le cactacee in generale.
la prima cosa da fare è riprendere vecchie nozioni di geografia e vecchi libri di scuola che parlano del deserto.
tutti sanno com'è fatto un deserto km di distese di sabbia arida, a perdita d'occhio, a macchia, piccole oasi dove soggiornare, ma di cosa è composto davvero un deserto, sotto l'enormità di sabbia, cosa c'è?
ed è questa la domanda da farsi prima di cominciare.
la natura come l'uomo, si è adattata a vivere nei posti più 'impensabili e il deserto è uno dei posti più invivibili che esistono eppure li c'è vita.
Tutti si soffermano alla superficie sabbiosa del deserto, ma cosa
c’è sotto? Per me è stata una domanda fondamentale per capire come fanno le
cactacee a vivere e prosperare in quell’ambiente.
L’idea che nel deserto non c’ e acqua è sbagliata, l’acqua c’è ma
scorre molto in profondità e qualche volta sale in superficie nelle oasi,
macchie verdi che incredibilmente escono dopo chilometri di sabbia e di nulla.
Il deserto è fatto a strati, poiché è derivato dall’erosione del
vento, dell’acqua e del sole sulle rocce che esistevano milioni di anni fa in
genere vulcaniche.
Sevi metteste a scavare nel deserto una profonda buca trovereste uno
strato argilloso, acqua ed un sistema di fiumi sotterranei, sicuramente strati di carbone, e roccia. E fra di essi
tantissimi minerali più o meno preziosi per noi.
Quindi lo strato più profondo è costituito da rocce.
Ma l’acqua come abbiamo detto c’è ma sono falde acquifere in profondità e talvolta fuoriescono creando bellissime oasi.
non pensiate che sotto le dune ci siano altre dune, per un po' è cosi,. ma poi ecco affiorare la vita
ed eccoci arrivati al nostro terrarium aperto
contenitore: vetro o plastica, il primo può diventare pesante ma è bello da vedere, l'altro più leggero ed economico. tra i due ho trovato il secondo.
consiglio di non confondere le varie piante grasse per esempio in un terrario non metterei una succulente accanto ad una cactacea del deserto troppe esigenze diverse di coltivazione e di esigenza idrica.
quindi, le piante grasse non sono tutte uguali, ci sono molte varietà e ognuno di esse hanno bisogno di un cultivar
specifico, si possono in grandi linee dividerle in tre tipi di terreni, quelle
per i cactus nati in ambienti desertici, le succulente, e i cactus epifiti.
l'acqua :anche le cactacee hanno bisogno di bere e di filtrare l'acqua in eccesso, ma essendo una teca senza fori di scolo dove mettere l'acqua in eccesso?. da qui lo studio sui deserti e la loro formazione.
al mondo ci sono molti deserti con formazioni e morfologie diverse a seconde della loro posizione geografica, ma in genere hanno tutti la stessa conformazione.
cosa c'è sotto lo strato di sabbia che vediamo nelle foto?.
il deserto: il mio deserto americano ospita i cactus nati in ambienti aridi. ad alte temperature con scarsità di piogge, ma devo anche proteggerlo durante l’inverno metterlo in posizione sud e dar loro poca acqua.
gli ambienti d’origine delle piante grasse sono diverse si va dal
deserto, alla montagna, dalla selva alla steppa.
Affinché la composizione
possa risultare più equilibrata possibile bisogna dosare bene i vari
materiali e i vari strati che andranno messi.
Per ultimo, proprio come in una tempesta di vento, aiutati da un
colino piccolo, versate la sabbia di fiume. Fate piano e non coprite le
piantine.
Con un pennello asciutto togliete la sabbia in eccesso, se vorrete
ma è opzionale, in commercio esistono delle sabbie proprie per gli acquari quelle
per decorazione, potete anche dare un tocco più realistico al vostro terrarium
desertico.
E infine bisogna il tutto innaffiare, se ricordate, in natura l’acqua sotterranea nel deserto c’è, noi dobbiamo ricreare una piccola falda acquifera tra lo strato di ghiaia e quello di carbone e terriccio, per far ciò munitevi di uno spruzzino e irrigate a modo pioggia ma non dategliene troppa perché lo strato è limitato, e potremmo far marcire le nostre piccole cactacee.
Bisogna quindi cercare di riprodurre per quanto possibile il loro
habitat naturale, certo nelle nostre case o giardini con un clima diverso dal
loro non è semplice ma ci proveremo.
volete provarci anche voi? forza, non è difficile potete farcela.!!!
La ghiaia, trattiene l’acqua
in eccesso e col calore la fa evaporare verso il carbone e il terriccio, non
servirà innaffiare tanto.
I nostri climi non consentono di lasciare all’aperto il nostro
deserto, anche nel sud Italia il clima non è piu’ quello mite e mediterraneo
tutto l’anno,gli sbalzi di temperatura sono arrivati anche li, consiglierei in
inverno di deporli a casa in una stanza assolata esposta al sud.
Molte delle cactacee escluse i cactus epifiti, hanno bisogno di una
posizione a sud in inverno, in estate potrà essere spostato all’esterno facendo
attenzione alla grandine estiva tipica del nord Italia,
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