Che belle le nostre kokedama facili e di grande effetto e possiamo realizzarle con i nostri bimbi, non si ha bisogno di colle o attrezzi elettrici o a batterie e possiamo avvicinarli alla natura.
Quante sono belle sul web, allora abbiamo
pensato di riprodurle per vedere se è davvero cosi facile come si vede da tanti
video.
Ed è andata cosi
Occorrente
retine varie misure
Terriccio universale
Filo di nylon o corda
Piantine piccole verdi
Sfagno
Preparazione: molto facile
Dopo averne visto molte abbiamo pensato di
crearne alcune tutte nostre pensando ad un modo semplice per voi.
le prime due le abbiamo fatto molto grandi per capire come
farle, poi più piccole, perché ci sono sembrate più graziose da regalare.
Il nostro kokedama può essere realizzato anche senza la retina ma per iniziare è più semplice usarla.
Le
retine potete trovarle se vi servono piccole per esempio con i soldini di
cioccolato, oppure le palline di grasso
per uccellini.
Ed è quest’ultime che abbiamo
usato così abbiamo anche fatto felici anche i nostri amici passerotti.
Prendete una vecchia casseruola e versateci del terriccio universale, versateci dell’acqua ma non inzuppate troppo la terra, quanto basta per compattarla.
Una volta mescolata bene, versatela dentro la retina che avrete precedentemente tagliato in cima. fate piano, una volta riempiti metteteci con delicatezza le vostre piantine
Noi abbiamo usato dell’edera, un
asplenio, che abbiamo trovato nel nostro giardino, un falangio per la kokedama
più grande e un piede d’elefante poiché cresce molto lentamente.
Abbiamo comunque optato per
piantine che necessitano di umidità per
la presenza di sfagno.
Una volta
messo le piantine inserite il rimanente terriccio cercando di compattarlo anche
con le mani da ricreare una pallina.
Adesso
prendete il filo di nylon, potete anche usare dello spago per un effetto più
green.
Fate un nodo
sul lato superiore e tenetevi un bel po’ di filo per appenderlo.
Prendete dello
sfagno umido, se lo avete secco mettetelo in acqua per pochi minuti vedrete che
si ammorbidirà subito.
Attorno alla
nostra pallina posateci lo sfagno e se l’avete messo in acqua strizzatelo prima
di usarlo.
Man mano che
mettete lo sfagno passateci il filo attorno noi abbiamo preferito usare il filo
di nylon perché trasparente ma è gusto vedete voi cosa usare basta che lo fate
girare più volte per mantenere lo sfagno attorno.
per lo sfagno, non è facile trovarlo in città e negli acquitrini vicino a stagni e laghetti, o nelle torbiere ma non si potrebbe raccogliere, lo trovate in buste nei vivai ma potete una volta preso riprodurlo voi.
da non confondere con il muschio anche se fanno parte della stessa famiglia, infatti vengono anche chiamati muschi della torba, lo sfagno lo riconoscete dalle fibre lunghe, trova molti usi sia secco che fresco, serve per mantenere umido e fresco la superficie delle piantine ed è largamente usato per le bellissime piante carnivore.
è molto utile per aiutare le piantine affette da marciume radicale, a riprendersi, basterà ricoprire le radici con un po' di sfagno.
sono molte le specie di piante che si prestano a questa tecnica, ma per un effetto gradevole e naturale consigliamo di usare piantine che non hanno un grande sviluppo radicale e con lenta crescita.
se non volete usare la retina compattate bene il terriccio una volta fatto dividete in due la vostra pallina e metteteci dentro la piantina
calcolate bene le radici, se vi risulta troppo piccola metteteci attorno altro terriccio.avevamo due piantine di chamaedorea elegans, detta palma della fortuna ottima anche per terrari quando è piccina, che nel terreno ci appariva un po' depressa.
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